A C. S.

Avrei dovuto scrivere versi dolorosi sull’amore. Ma quando penso a lei, ogni dolore scompare. Rimane nel cuore una dolce malinconia.

Sdraiato ai piedi di un vecchio ciliegio
fiorito come fosse primavera
guardo l’orizzonte delle montagne
il fuoco che le infiamma
i riverberi che si sciolgono
malinconici nel mare.
Ai confini del mio giardino
all’improvviso scende la notte
scioglie i suoi capelli
li tuffa umidi nel braciere delle onde.
Il tramonto si spegne in un fruscio di foglie.
Tra i rami del ciliegio scendono
due lacrime come stelle.
Posano sulle mie palpebre
il sorriso della donna che lontana mi pensa.
Anch’io la sogno
distesa tra le lenzuola calde della notte
nuda e luminosa come queste tenebre
con la dolcezza delle sue mani
che coprono di carezze il mio corpo
e la sua bocca una luna
che sento calda sulle mie labbra
sul mento sul collo lungo il petto